Alunni incivili, genitori arroganti, insegnanti depressi: la scuola ha fallito

Alunni incivili, genitori arroganti, insegnanti depressi: la scuola ha fallito

di Alessandra Zarfati

La figura dell’insegnante ha ormai da tempo perso quell’aura di rispetto e di dignità che gli antichi greci hanno insegnato essere loro di diritto. Gli “istruttori culturali” mettono a disposizione il loro sapere, i loro studi, i loro sforzi e non meno la loro pazienza affinché le nuove generazioni possano sapere, conoscere, crescere senza dover andare allo sbaraglio. Ma hanno tolto agli insegnanti la dignità e il rispetto. Fenomeno ormai consolidato quello che fa dell’insegnante oggi un operaio educativo che deve spendere intere ore a domare gli alunni inselvatichiti, desolatamente ignoranti e privi di curiosità.

I docenti sono gravati da enormi responsabilità: seguire un programma ministeriale statico e invecchiato, istruire i ragazzi, garantire la loro incolumità, fare i colloqui con i genitori e avere a che fare con degli alunni sul cui volto c’è sempre stampato un sorriso, quello della banalità e dell’effimero. I professori sono depressi e frustrati perché di fronte ad un abbandono: la preside ha spesso altre cose più importanti a cui pensare, i genitori sembrano aver preso la scuola come un parcheggio per i propri figli e quel che più è demoralizzante è che questi genitori il più delle volte tendono palesamente a difendere il proprio figliol prodigo anziché sgridarlo qualora si comporti in maniera deplorevole. Certo, perché ammetterlo vorrebbe dire aver fatto male il proprio lavoro di genitore!

Ecco una classe tipo: 20 alunni di cui due portatori di handicap per i quali avere l’assistente è un’impresa burocratica non da poco; una decina di loro con problemi in famiglia: un divorzio non accettato, un genitore che si ubriaca, una casa fatiscente, disagi economici. Altri 5 hanno un atteggiamento che tende al bullismo per mettersi in mostra e farsi valere e gli altri tre rimanenti studiano e sono diligenti. Che media preoccupante! Che quadro desolante ne esce fuori! Eppure non basta più la passione per il proprio lavoro di insegnante. Non basta credere nella forza della cultura e delle istituzioni scolastiche perché gli alunni di questi anni sono morti dentro, sono affascinati dalla TV, dal Nulla e contro l’ignoranza radicata nelle viscere un semplice insegnante non può nulla.

Il docente, soprattutto se supplente temporaneo, non viene aiutato e difeso dalla Scuola per la quale presta servizio tutt’altro: 15-20 mila supplenti non riescono ad ottenere lo stipendio che spetta loro se non con due o tre mesi di ritardo e inutili sono le suppliche per impugnare quattro spiccioli che servono a sopravvivere e non a fare una vacanza alle Hawaii.
Dopo una lunga telenovela, sono stati definiti gli organici per il prossimo anno scolastico. Se nella Finanziaria si prevedevano 19mila cattedre in meno, a causa dell’incremento medio dello 0,4 nel rapporto alunni per classe il ministero della Pubblica istruzione è riuscito a farle scendere ad 11 mila. Circa 14 mila insegnanti se ne staranno a casa e il numero degli alunni nelle classi aumenterà. «Invece di fare una analisi della situazione mirata a ridurre eventuali sprechi - mette in chiaro il segretario generale della Uil Massimo Di Menna - si interviene con meccanismi rigidi, con numeri che vanno a incidere sul funzionamento delle scuole».
Chi darà di nuovo la dignità agli insegnanti?

http://lascuolaviolenta.blogspot.it
Fonte: www.ccsnews.it anno 4 - n. 12 - 26/02/2007

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