Creolina e bullismo a Catanzaro: 4 studenti in manette

Creolina e bullismo a Catanzaro: 4 studenti in manette

Bullismo a Catanzaro: vicini ad area politica di destra gli studenti della creolina che giocando a guardie e ladri finiscono in galera “Abbiamo fregato gli sbirri”

Creolina e bullismo Catanzaro: 4 studenti in manette

Inchiesta “creolina” liceo Siciliani

Diciotto anni, ultimo o penultimo anno delle scuole superiori. Il periodo in cui i ragazzi dovrebbero maturare e cominciare a pensare al loro futuro. Non così per i quattro ragazzi arrestati a Catanzaro con l’accusa di attentato alla salute pubblica, tentata interruzione di pubblico servizio aggravato, danneggiamento aggravato e tentato inquinamento atmosferico. Sono loro che gettano creolina nella scuola per evitare le lezioni. Dal mese di novembre, infatti, le porte del liceo scientifico ‘Siciliani’, a causa della sostanza urticante, sono state praticamente sempre chiuse non permettendo a tutti gli studenti di seguire le lezioni e di studiare. Antonio Lucia, David Glover, Roberto Sgrò e Antonio Mauro sono quattro giovani che vivono in famiglie “normali”, dicono gli inquirenti, hanno ideologie vicine alla destra e decidono di “fregare gli sbirri” come in un gioco virtuale di guardie e ladri. Prima si sono ben attrezzati: acquistano la creolina, i passamontagna, i guanti di plastica per evitare di entrare in contatto con la sostanza, le mascherine igieniche per non respirare le esalazioni del disinfettante, le tronchese per aprirsi il varco nella recinzione, il martelletto con taglierino per tagliare il vetro. Acquistano anche un trapano a manovella per forzare la porta d’ingresso della scuola ma devono tornare dal commerciante (che dice di non riconoscere nessuno dei quattro) per farsi spiegare come funziona quello strumento che nulla ha a che vedere con il mondo virtuale. Poi sono passati all’azione muovendosi con uno schema ben preciso: due fanno da palo e due entrano nella scuola per gettare la creolina. Un gesto che ripetono più volte e che viene anche emulato da altri studenti in altri istituti. A Catanzaro, infatti, da quel primo episodio che interessa il ‘Siciliani’ i primi giorni di novembre, si registrano altri casi che, al momento, non sono riconducibili ai quattro e rispetto ai quali il questore di Catanzaro, Romolo Panico, parla di “atti dovuti a semplice emulazione e facili da identificare. Le conseguenze per chi agisce, però, - aggiunge - si pagheranno per il resto della vita”. Intanto rimane aperta la vicenda della lettera con minacce e proiettili recapitata al preside del liceo, ‘responsabile’ di avere deciso il trasferimento di alcune classi in altri plessi. Un episodio, questo, rispetto al quale gli inquirenti non intendono fermarsi alla “semplice goliardata, al vandalismo”, ma andare oltre. Un’ipotesi che ora è al vaglio del magistrato ma i cui responsabili, al momento, non sono stati identificati.

Forse martedì l’udienza di convalida. Potrebbe svolgersi già domani davanti al Gip di Catanzaro l’udienza di convalida per i quattro studenti arrestati ieri dalla polizia prima che versassero creolina nelle aule del liceo scientifico che frequentano. Il sostituto procuratore, Cristina Tettamanti, presenterà al Gip entro stasera la richiesta di convalida del fermo e l’emissione di un provvedimento restrittivo. Non è escluso che possa chiedere gli arresti domiciliari. Dopo avere ricevuto le richieste del pm, il Gip ha 48 ore di tempo per decidere, ma è probabile che l’udienza si svolga già domani.

“Stavolta abbiamo fregato gli sbirri”. Questo il tenore di una delle intercettazioni effettuate dalla Polizia di Stato nel momento precedente all’arresto dei quattro diciottenni a Catanzaro, tutti appartenenti a ‘famiglie normali’. Una frase che, secondo il questore Romolo Panico, potrebbe far pensare ad una vera e propria sfida nei confronti di chi stava investigando sui gesti che dal novembre scorso hanno interessato varie scuole di Catanzaro, nello specifico del ‘Siciliani’, con lo spargimento di creolina nell’edificio per evitare le lezioni. Un’ipotesi, questa, che verrebbe confermata dal fatto che i quattro, Antonio Lucia, David Glover, Roberto Sgrò ed Antonio Mauro, nonostante la presenza delle telecamere abbiano agito lo stesso ma solo dopo aver indossato i passamontagna, per celare il volto, e mascherine igieniche. Molto probabilmente, speravano nella velocità del gesto per poterla farla franca. Invece, non hanno considerato che la Polizia era quasi lì ad attenderli. Da qualche mese, infatti, i poliziotti si erano attrezzati con videocamere per poter monitorare meglio le varie situazioni. La presenza delle mascherine, comunque, fa ritenere agli inquirenti che i quattro sapessero bene le conseguenze cui portava l’inalazione della creolina I quattro, che frequentavano lo stesso istituto ma classi diverse, erano anche ben attrezzati con un taglierino per poter tagliare il vetro e nello zaino di Lucia è stata trovata anche una bottiglia di plastica con all’interno del liquido bianco ora al vaglio della scientifica.

Vicini ad un’area politica della destra i quattro diciottenni - Antonio Lucia, David Glover, Roberto Sgrò ed Antonio Mauro - arrestati ieri mattina a Catanzaro e ritenuti responsabili di avere gettato della creolina nel Liceo scientifico ‘Siciliani’ del capoluogo calabrese. A riferirlo, in conferenza stampa, il questore di Catanzaro Romolo Panico, secondo il quale i quattro, che devono rispondere di attentato alla salute pubblica, tentata interruzione di pubblico servizio aggravato, danneggiamento aggravato e tentato inquinamento atmosferico, nel corso dell’interrogatorio erano “lucidi, non impauriti ma dispiaciuti”. I quattro, subito dopo l’arresto, interrogati in questura, avrebbero anche ammesso le loro responsabilità non dando, però, alcuna giustificazione al loro gesto. Tutto ha avuto inizio sabato sera quando Lucia ha organizzato una cena a casa sua al mare nel comune di Sellia Marina a pochi chilometri da Catanzaro, forse, secondo gli inquirenti, in attesa di agire più tardi. I quattro si ritrovano nell’abitazione dove c’é già il materiale pronto e dopo cena, intorno alle 3 di domenica mattina, a bordo dell’auto di Lucia, si recano a Catanzaro al ‘Siciliani’. Qui entrano in azione. Mentre due, Sgrò e Mauro, fanno da palo fuori, Lucia e Glover entrano dentro. Le telecamere, però, stanno riprendendo tutto ed i poliziotti intervengono prima che il liquido venga gettato nell’edificio. Lucia viene fermato dentro l’edificio con uno zainetto con dentro la creolina, gli altri tre, invece, riescono a scappare ma, subito dopo, vengono rintracciati a casa ed arrestati.

La consulta degli studenti “Rompere il muro di omertà”. I componenti della Consulta Provinciale degli studenti di Catanzaro hanno diffuso oggi una lettera aperta nella quale, rivolgendosi ai loro coetanei, chiedono di “rompere quel muro di omertà” per individuare gli autori di tutti i casi di creolina nelle scuole. “Invitiamo tutti - scrive il presidente della consulta, Matteo Cristofaro - ad un radicale cambiamento di rotta e a condannare anche con gesti concreti, coloro che invece si sono dichiarati, in alcuni casi, solidali con chi compie queste azioni che sono a dir poco criminali. Vogliamo affermare, dunque, che il valore di una persona non è dimostrato dalla capacità di infettare o allagare un edificio pubblico, ma dalla preparazione culturale che si può acquisire solo grazie ad uno svolgimento regolare e assiduo del lezioni. “Il problema della creolina - prosegue la lettera - si può considerare un vero e proprio atto delinquenziale volto all’interruzione del pubblico servizio e alla conseguente chiusura temporanea degli istituti superiori. Quello che sta avvenendo in tante scuole superiori, catanzaresi e calabresi, non è da considerarsi, quindi, come un semplice scherzo adolescenziale”




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Fonte: www.nuovacosenza.com - 11/12/2007

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