Studente aggredisce il figlio di una prof considerata severa

Firenze, studente aggredisce il figlio di una prof considerata severa: sospeso


Il 16enne ha picchiato e insultato il coetaneo per strada. Per punizione dovrà svolgere attività socialmente utili

FIRENZE - Colpito per strada con calci e pugni e insultato. Solo perché figlio di una prof giudicata "cattiva". Uno studente fiorentino di 16 anni se l'è presa con un suo quasi coetaneo (15 anni), figlio di una sua insegnante in un istituto superiore della provincia e sottolineando che le botte erano un messaggio per sua madre. Insieme a lui c'erano degli amici, che però non hanno partecipato all'aggressione. Il 15enne è stato trattenuto una notte in ospedale per accertamenti: ha un trauma cranico.

UN MESE DI SOSPENSIONE - Sul caso indagano i carabinieri, ma sono già arrivati i primi provvedimenti. Il 16enne è stato sospeso da scuola per un mese, durante il quale svolgerà attività socialmente utili, come l'impegno in una comunità di assistenza agli anziani o in un'associazione di volontariato, seguito dai professori. «Insieme ai servizi sociali decideremo quale tipo di impegno svolgerà - ha spiegato Valerio Vagnoli, dirigente dell'istituto -. I nostri insegnati lo seguiranno costantemente, perché questo tipo di sanzione, più che una punizione, vuol essere uno strumento di recupero e reinserimento. Compiti della scuola non sono solo insegnare ed educare, ma anche stare a fianco degli studenti più problematici e far sì che i loro sbagli non rimangano come marchi».

«NON È UN DELINQUENTE» - Vagnoli ha sottolineato che il ragazzo «non è un bullo, né un delinquente. È solo un ragazzo indisciplinato, che entra in ritardo a scuola e risponde male ai professori: temo che imiti i modelli della peggiore tv». L'aggressione è avvenuta dopo che era stato sospeso sei giorni per una serie di comportamenti scorretti segnalati da vari professori. «Credo che se la sia presa con il figlio dell'insegnate perché è una che esige il rispetto delle regole - ha aggiunto il dirigente -. Ma non è severa; fa parte anche del centro di ascolto per gli studenti più difficili». Descrivendo l'aggressione, Vagnoli ha detto che «sono stati due schiaffi e un calcio. C'erano anche altri ragazzi, che non hanno partecipato; anzi, alcuni hanno cercato di fermarlo». «Ho spiegato agli studenti l'accaduto - ha concluso -. Purtroppo i ragazzi problematici sono sempre di più».



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Fonte: www.corriere.it - 14/02/2009

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